lunedì 29 dicembre 2014

Lenticchie di Rodi al Barbaresco e Salamella Mantovana



Dell'ultimo dell'anno a me piacciono solo le lenticchie. Non a caso, anni fa, sono stata insignita del titolo di "Reginetta delle Lenticchie", le faccio in moltissimi modi, e tutte le volte sono una meraviglia. Anche per me.
Stasera sono partita con l'intenzione di fare delle lenticchie utilizzando il verde del sedano e dei porri. Odio gli sprechi.
Tiro fuori la mia mannaia preferita, e fischiettando One of My Turns, tagliuzzo accuratamente prima le foglie e i gambi verdi e sottili di un ciuspo di sedano e poi la parte verde di tre porri, incisi verticalmente ed accuratamente lavati sotto l'acqua corrente per togliere ogni traccia di terra che, infida, si trova sempre.
Prendo tre carote, e dopo avere spazzolate sotto l'acqua, le taglio per il lungo e le riduco a dadini.
Metto le tre verdure in pentola a pressione con un cucchiaino di olio extra vergine di oliva e tre foglie di alloro, aggiungo le lenticchie di Rodi, sciacquate e scolate sommariamente.


Giro velocemente e aggiungo due salamelle mantovane, private del cordino, punzecchiate con la forchetta e aperte per il lungo.
Un bicchiere di Barbaresco, uno di acqua, un cucchiaio di brodo granulare iposodico sohn e chiudo la pentola a pressione. 
Mi verso mezzo bicchiere di Barbaresco e aspetto i 10 minuti di cottura dal sibilo.
Spengo e lascio sfiatare e una volta aperto il coperchio giro delicatamente le lenticchie. Il brodo rimasto è pochissimo, ottimo così, a me le lenticchie piacciono morbide e asciutte.
Prelevo un po' di lenticchie e una salamella, faccio una C di olio extra vergine a crudo nel mio piattino e le gusto con il Barbaresco che sa di castagne e funghi porcini secchi.
Che bontà!




mercoledì 17 dicembre 2014

Fegato e Croazia

























Quando da bambina andavo in vacanza in Yugoslavia, mangiavamo rasnici e cevapcici accompagnati da salsa Ajvar, patatine fritte buonissime e cipolla bianca cruda affettata. Il sapore della cipolla cruda mi piace tantissimo, ora, all'epoca no, ma è un classico. Stasera avevo voglia di fegato e nello stesso tempo di quel piatto della cucina croata. Non avendo Ajvar in casa (prima o poi mi deciderò a farla) ho affettato sottilissimo mezzo peperone rosso e una cipolla dorata bella acre e piccantina, mentre nella padella sfrigola velocemente il fegato in burro e salvia. Il fegato è buono quando rimane ancora rosa dentro, morbido e delicato nel suo gusto amarognolo. Lo metto nel piatto e ci macino sopra sale grosso e pepe nero. Un tuffo nei ricordi. Buonissimo..

mercoledì 10 dicembre 2014

Spaghetti alla Chitarra con Caponata di Melanzane e Tonno


A volte mi prende una voglia di spaghetti irrefrenabile. Di quelli alla chitarra, quadrati e tosti, che oppongono resistenza ai denti.
Mentre l'acqua bolle, taglio a cubotti mezza melanzana e la sparo subito in padella già rovente ad asciugare. Aggiungo dei pomodorini tagliati a metà, un filo di olio di oliva del tonno, qualche cappero, che tagliuzzo grossolanamente per tirare fuori meglio il sapore, un cucchiaino di triplo concentrato di pomodoro e faccio saltare bene il tutto, aggiungendo la pasta appena scolata e un pochino della sua acqua di cottura.
Spengo e aggiungo il tonno sott'olio mantenendo i tranci piuttosto interi.
Una macinata di pepe nero fresco e di peperoncino secco.
Ottima e abbondante. Cosa chiedere di più?






giovedì 4 dicembre 2014

Uovo all'Indiana

Avevo del riso in bianco, condito solo con un pochino di olio extra vergine di oliva, un mezzo peperone e dei cipollotti, che ho tagliati a striscioline, facendoli saltare in padella con il riso, un cucchiaino di olio extra vergine di oliva e un cucchiaino di polvere di chili piccante.
Poi ho fatto spazio nel riso e ci ho sgusciato due uova. Lavoro il bianco finché non si rapprende bene stando attenta a non rompere il tuorlo che voglio lasciare fluido per intingerlo con il riso.
Adoro le uova.
Che delizia!