giovedì 18 settembre 2008

Cucinare in barca a vela - VI giorno

Giovedi 21 Agosto 2008 - Pasta alla Bisanzio e Cous cous - Levanzo

Abbiamo lasciato Favignana stamattina presto, direzione Levanzo. Veleggiando. Siamo arrivati e nella rada era ormeggiato un veliero di legno. Bellissimo. Molti di noi sono andati a vedere la Torre Saracina. Sulla barca siamo rimasti in tre. Una regola non scritta dice che quando in rada non si può lasciare la barca senza nessuno a bordo. L'acqua è meravigliosa. Praticamente sono stata quasi tutta mattina a guardare i pesci che vengono a vedere il nostro frigorifero subacqueo. Non abbiamo trovato il ghiaccio a Favignana e quindi per tenere in fresco il vino e l'acqua, abbiamo messo tutte le bottiglie in sacchetti multipli di plastica, legati ad una corda e appesi sotto la barca fino a toccare quasi il fondo. All'inizio galleggiavano ma poi Rocco ha praticato dei buchi per far uscire l'aria ed è andato tutto giù. Osservo i pesci che vengono a guardare. Forse penseranno che hanno aperto una filiale della Conad apposta per loro.
Nuotando a pelo dell'acqua sono arrivata a quasi un metro 1/2 da un gabbiano che sta galleggiando. Da sotto vedo le zampette palmate che tengono la direzione. Un rumore improvviso e lo vedo correre nell'elemento fluido come fosse sul terreno, le ali sbattendo imprimono nell'acqua onde gassose. Ha preso il volo.

Verso mezzogiorno (o forse erano le 3 ma a chi importa?) Rocco si attiva per preparare una pasta così da mangiare tutti assieme quando torneranno gli altri. "Posso aiutarti?" chiedo "Si, innanzitutto aglio a spicchi, tanto aglio..."

Pasta alla Bisanzio
Cosi ho sbucciato circa una decina di spicchi di aglio schiacciandoli leggermente per facilitare lo spellamento e li ho gettati in una grossa zuppiera. Intanto Rocco ha messo a bollire l'acqua e ha praticato un taglio a croce sui culi di una decina di pomodori maturi. Quando l'acqua arriva a bollore ha scottato brevemente i pomodori immergendoli qualche secondo nell'acqua bollente e radunandoli poi in uno scolapasta. Finito lo scottamento ha cominciato a togliere la pelle, diventa così chiara la funzione del taglio a croce. "Togli la parte bianca dove era attaccato il picciolo e tutto il liquido interno, deve rimanere solo lo scudo" eseguo e taglio a filetti la carne soda dei pomodori che va a finire insieme agli spicchi di aglio. Poi ha aggiunto peperoncino tritato in dose abbondante, sale e pepe nero, olio extra vergine di oliva con mano generosa, ha mescolato tutto. "Ci vorrebbe anche del basilico fresco..." dice mentre mi porge un cucchiaio per l'assaggio. L'unione dei sapori è bilanciatissima. Si trattavano bene 'sti Bizantini... Ora non resta che aspettare il ritorno degli altri per buttare la pasta, arrivano alla spicciolata chi a nuoto chi con il tender. Io faccio in tempo a fare un altro bagno e dalla barca mi porgono bocconcini di pizza. "E chi l'ammazza più questa..." un giro veloce intorno allo scafo e procedo a tirare su il nostro frigorifero naturale. Quando riemergo nell'aria si è sparso un profumo di aglio sublime. E' pronto! E' buonissima!

Levanzo è un paesino di pochissime case. Ci siamo andati di sera con il tender, approdando sulla spiaggia. Li abbiamo preso il nostro solito aperitivo prolungato, ormai è una abitudine. Il ritorno alla barca è nel buio più completo. Il mare è nero e le barche sono ombre che si muovono all'unisono lentamente. Arriviamo alla nostra tra risate convulse. Norma è un continuo di battute, ancora due minuti sul gommone instabile con lei e me la sarei fatta addosso.

A cena il cous cous è stato portato in tavola condito semplicemente con olio e ognuno si è composto il piatto con quello che voleva. Formaggio a cubetti, fagioli, mais, acciughe, olive, pomodorini, tonno, carne in scatola etc. A parte Claudio ha preparato delle melanzane a cubetti, rosolate e stufate un pochino. Veramente ottime.

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