martedì 23 settembre 2008

Fisicità

Sabato ho provato una ballistica di Lush. Non ho una vasca comoda, nonostante il nome, e quindi per immergermi ho dovuto fare qualche evoluzione. Siccome sono una precisina, avevo acceso incensi e messo olio essenziale di rosa nel brucia essenze. Alla luce danzante della candela ho ascoltato lo sciabordare dell'acqua nella vasca. Musica araba e maschera al viso. Mi sono ricreata un piccolo hammam in bagno. Nella vita di tutti i giorni la doccia è la soluzione più energetica e rapida. Ma ogni tanto la mollezza del bagno e il senso di profondo rilassamento che ti lascia dopo, è un lusso accessibile. Dopo il bagno mi sono spalmata di olio di avocado e mi sono appisolata. Sognando paesi più caldi, dove l'unico rumore è quello delle foglie di palma da cocco che si strofinano tra loro e il mare in lontananza. Fisicità per me è sentire che ho un corpo che si muove da solo. Mi spiego, quando faccio aquagym inizialmente la mia mente è ancora in lavorio multiplo, come al solito. Poi subentra una sorta di trance, la musica, l'esecuzione di movimenti non soliti, l'essere immersa nell'acqua... la mente smette di pensare e subentra il corpo. Come se avessi un secondo cervello nascosto chissà dove, che muove il corpo in maniera efficace e sapiente. E sono solo fisicità.

A poco a poco mi sono resa conto che questa sensazione è quella che vorrei sentire sempre. A poco a poco vorrei che la mente e il corpo fossero un tutt'uno e che a comandare fosse quest'ultimo. Per fargli prendere il soppravvento stò allenando il corpo tutti i giorni. Ogni giorno un'assaggio di potere. Vediamo cosa ne fa.

Così da settembre vado in piscina sei volte alla settimana. Non per allenarmi come una forsennata, ma per eseguire gli esercizi con cognizione corporea. "Non importa quanti ne fai ma come li fai" così diceva Joseph Pilates, e voglio fare mia questa filosofia.

P.S. sarà che ormai sono più le volte che faccio la doccia in piscina, ma quella di casa mi stà stretta. Sbatto i gomiti contro le pareti come le ali di un uccellino prigioniero in una scatola. Ho bisogno di spazio.

"Spazio spazio io voglio, tanto spazio

per dolcissimo muovermi ferita;

voglio spazio per cantare,

crescere errare e saltare il fosso

della divina sapienza.

Spazio datemi spazio

ch'io lanci un urlo inumano,

quell'urlo di silenzio negli anni

che ho toccato con mano"

(Alda Merini)

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