sabato 30 aprile 2016

A Colazione con l'Avocado



Colazione con l'avocado stamattina, su fette Wasa integrali, con robiola fresca, con trota salmonata affumicata e con tutte e due. Yum!
Per accompagnare tè nero.






mercoledì 27 aprile 2016

Ingannare il cervello - Pollo Tandoori Masala Light e Polenta di Grano Saraceno


A volte basta poco per ravvivare una dieta monotona, il colore è importantissimo, i cibi colorati saziano prima gli occhi (e il cervello) e sollevano l'umore, rappresentano la varietà che manca alle persone a dieta con poche skills culinarie. 

Le consistenze! La differenza di consistenze in un pasto, dona struttura e induce soddisfazione nel masticare e al palato. Offre la possibilità di diversi abbinamenti, facendo provare sapori diversi.

Il sapore! ma questo è ovvio. Quello che non è sempre ovvio è che il sapore può essere ottenuto con l'uso di elementi non calorici e non salati. Le spezie, indiane come in questo caso, o le altre spezie più nostrane, le erbe aromatiche, fresche o secche, donano profumo e sapore, gratificano e innalzano il tono dell'umore, introducono la possibilità di mille mila varianti allo stesso piatto.

Oggi ho fatto una polentina con solo grano saraceno. E' la vera polenta rapida, in dieci minuti scarsi è pronta, ha un gusto rustico che si accompagna bene a quasi tutto. Morbida e delicata oppure bella soda, da grande soddisfazione alla pancia, riempie senza gonfiare e senza innescare il meccanismo dei carboidrati che dopo due ore ne vuoi ancora. Non induce sonno post-prandiale ed è pure diuretica! 
Così, per prima cosa ho messo dell'acqua bollente in una padella capace. Un pizzico di sale e appena hanno cominciato a formarsi le bollicine sulle pareti, ho iniziato a far scendere a pioggia la farina di grano saraceno, lavorando lestamente con una spatola per far si che non si formassero grumi.
Raggiunta la consistenza adatta, aggiungo un po' d'acqua sulla superficie e metto il coperchio.
Dopo circa dieci minuti, trasferisco la polenta in una ciotola calda e la tengo li vicino ai fornelli. Metto un goccino di olio extra vergine di oliva nella padella e lo spando con la spatola, adagio le fette sottilissime di petto di pollo, spolverizzate con il Tandoori Masala, e faccio rosolare da entrambi i lati. Aggiungo una manciata di piselli, direttamente dal freezer, una spruzzata di salsa di soia a basso contenuto di sodio e copro.
I piselli devono solo scaldarsi, mi piacciono belli sodi e verde clorofilla.
Trasferisco tutto nel piatto e spolverizzo ancora con un po' della miscela di spezie indiane, la Tandoori Masala, che dona colore, profumo e un piccolo accenno di piccantezza.
Buon appetito!






domenica 24 aprile 2016

Risottino al Cipollotto di Tropea e Pancetta


Un risottino semplice semplice, messo su in tutta fretta e quasi con noncuranza. un pezzetto di burro, un cipollotto di Tropea tagliato direttamente sopra la padella, tre manciate di riso Vialone Nano, acqua bollente dal bollitore, mezzo dado sbriciolato.
Faccio la doccia, sono stanca appena tornata dal lavoro e affamata, tra la doccia e il phon do una controllata e aggiungo ancora un pochino di acqua. Una spruzzata di salsa di soia a basso contenuto di sale e qualche straccetto di pancetta. 
I capelli sono asciutti, scodello il riso nel piatto, ho tenuto da parte il verde del cipollotto e lo taglio sopra il riso, due fette di pancetta da mettere di fianco e la cena di mezzanotte è pronta.

Buon appetito e buona notte a tutti.

Quattro Studi sulle Piume





venerdì 15 aprile 2016

The Avocado Theory - Avocado Toast, Cucumber Sandwich e Frisella, Uova, Feta e Salmone





Non ancora, non ancora, non ancora, non ancora, non ancora, 
MANGIAMI ADESSO
Troppo tardi.

C'è questa dilagante nuova tendenza, che utilizza la rete per espandersi, dell'avocado usato come crema spalmabile sui toast, da guarnire poi a piacere. Nei paesi anglofoni viene considerata una prima colazione, e io che preferisco il sapore salato al mattino, ho provato. 

Intanto, la prima difficoltà è scegliere l'avocado, per esperienza personale ho trovato più affidabile il tipo a buccia liscia. Gli avocado sono volubili, il giorno prima non sono ancora maturi, il mattino dopo è già troppo tardi...
Comunque, si prende l'avocado e con un coltello affilato si taglia longitudinalmente, sentendo il coltello che arriva fino al seme. 
Con un movimento rotatorio inverso sulle due calotte, l'avocado di separa. Tolgo il seme, e lo tengo da parte. Con un cucchiaio scavo la polpa e la metto in una ciotolina, dove la schiaccio sommariamente aiutandomi con una forchetta, l'avocado è già buono così, oppure con l'aggiunta di un pizzico di sale e pepe bianco, o con qualche goccia di limone o di lime, o con un pochino di dolceagro, e a volte con un pizzico di peperoncino, secco sbriciolato o fresco tagliuzzato fine. 
Lo spalmo su una fetta di pane ben tostata e lo accompagno con salmone affumicato o trota salmonata affumicata, con cetrioli affettati fini e lasciati per dieci minuti nell'aceto per renderli gustosi e digeribili, un uovo sodo, pezzetti di feta, o al naturale. 
Non avendo più pane l'ho testato anche su una frisella di grano duro integrale rimacinato, bagnata con l'aceto dei cetrioli, spalmata e accessoriata è risultata la più gustosa combinazione di tutte. 
Le friselle sono sempre una garanzia!

...e il seme? il seme si può piantare, o facendolo germogliare prima, nell'acqua, fissato con quattro stuzzicadenti per tenerlo a mezz'aria in un vasetto pieno d'acqua, oppure interrandolo direttamente in un vaso, lasciando fuori la parte più appuntita. Per un mese sembrerà non succedere nulla, ma poi uscito il germoglia, crescerà a velocità incredibile, un piccolo alberello in miniatura, svettante verso il cielo.








mercoledì 6 aprile 2016

Tagliatelle allo Yogurt Greco e Salvia ovvero dell'Evoluzione della Panna da Mamma a Demonio


Ci sono delle volte in cui si ha voglia di qualcosa di classico, ricette della tradizione, che fanno sentire "a casa". Spesso, spessissimo, queste ricette hanno come ingrediente la panna.
Probabilmente la panna, con la sua consistenza vellutata e cremosa, grassa e avvolgente, è come una mamma, nutriente e accomodante. La panna va d'accordo con la maggior parte dei primi piatti tradizionali, quelli dei giorni di festa, delle tavolate con i parenti, del Natale in famiglia.
Così capita, che la sera di un giorno normale, un po' umido e con il freddo nelle ossa, ci si senta bisognosi di un piatto che ci riporti indietro, nei tempi felici dell'infanzia, quando la panna non era il demonio.
Nelle mie sperimentazioni, ho scoperto che spesso, per ottenere la cremosità e la mantecatura che dona la panna, per esempio ad un risotto, si può sostituirla con lo yogurt greco.
Lo yogurt greco, che è uno yogurt reso molto denso grazie alla colatura, dove viene eliminato il siero, è meno acidulo dello yogurt normale. Ed è perfetto per ottenere quella cremina che lega tutti gli ingredienti e li rende vellutati. Con un bel taglio sulle calorie finali.
Unito agli altri ingredienti, non si fa notare per un sapore spiccato e dona una fresca cremosità senza sensi di colpa. Il che non è poco.
Ho preparato queste tagliatelle facendole bollire in acqua salata e condendole con un sughetto ottenuto facendo sciogliere, in un padellino a parte, un fiocchetto di burro a fiamma bassissima con foglie di salvia, che io mangio perché le adoro quando sono così croccantine, uno spicchio di aglio vestito, solo per dare il profumo, e tre cucchiaiate di yogurt greco, messo alla fine, giusto per scaldarlo, proprio come si fa con la panna. Una spolverata di grana padano, giro velocemente la pasta nella cremina, impiatto e ci macino sopra del pepe nero.
Che profumo...e che delizia!